Dall'Anello della Cima Mutali a Fossato di Vico
Itinerario circolare a piedi con partenza e arrivo alla stazione Fs Fossato di Vico (linea Roma-Ancona). Si sviluppa alle pendici e sulla vetta di Cima Mutali, sulla catena spartiacque fra Umbria e Marche.
- Tempo di percorrenza: 5 ore, escluse le soste.
- Dislivello: 670 metri.
- Segnavia. Sentiero 9 fino al bivio sotto Colle Aiale, poi sentiero 123 fino alla Cima Mutali. Tutti segnalati con tacche di colore bianco/rosso.
- Condizioni del percorso: strade sterrate, sentiero.
- Equipaggiamento consigliato: scarponcini leggeri, giacca a vento con cappuccio.
- Periodo consigliato: dalla primavera all'autunno.
- Dove mangiare. Nessun ristoro lungo il percorso salvo il bar ristorante Il Valico, al Valico di Fossato, tel. 348.9290104 (richiede una breve diversione dall'itinerario). Rifornirsi di provviste e di acqua a Fossato di Vico.
- Indirizzi utili. Ufficio turistico di Gubbio, piazza Oderisi, tel. 075.9220693
- Proloco di Fossato, tel. 0719190202.
La stazione Fs di Fossato di Vico (alt. 464) è distante poco meno di due chilometri dal centro storico. Per raggiungere quest'ultimo si può evitare la strada più battuta. Lasciata la stazione si piega a destra e si sovrappassa la ferrovia; quindi si volge subito a sinistra, lasciando poco più avanti, sulla sinistra, L'accesso alla sottostazione elettrica. Si procede lungo un viottolo selciato, detto Strada del Turcone, fra ortaglie e frutteti.
Quando la sterrata spunta su via Venturi siamo ormai a pochi passi da Fossato di Vico. Giunti nella piazzetta del Borgo (alt. 494) si volge a destra e si imbocca una strada a gradoni che sale allo spalto della chiesa di San Benedetto, con una iscrizione del 1337 e, all'interno, affreschi di scuola locale con un ritratto di papa Urbano V. Seguendo via San Benedetto si giunge alla porta del centro storico, di fianco alla quale prospetta il Palazzo pubblico. Salendo per le viuzze interne, fra alte facciate, si perviene al sagrato della Parrocchiale e, per via Rocca, alla parte più alta dell'abitato dove campeggia la Torre Pubblica. Seguendo verso sinistra la strada che aggira l'altura della Roccaccia, dove era ubicata una fortezza probabilmente bizantina, si giunge al crocicchio che segnala l'ingresso al Parco regionale di Monte Cucco. Da questo punto si segue il segnavia 9, indicato su un traliccio elettrico, che batte una strada sterrata. Si prende pian piano quota lungo il versante boschivo di Cima Costicciola. Dopo aver superato un trivio (la direzione giusta è quella mediana) la salita si fa più acclive e accede con largo giro a le Piana, una vasta radura prativa. La visuale si estende su tutta l'alta Valle del Chiascio fino alla Scheggia e alla lunga dorsale del Monte Cucco. Per questa ragione questo percorso, nel Medioevo, serviva da osservatorio per eventuali nemici che scendessero da lontano. In pochi minuti era possibile segnalare il pericolo agli abitanti di Fossato. Più avanti, si lascia sulla destra un pannello per telecomunicazioni e alla successiva biforcazione si abbandona la pista principale per una secondaria verso sinistra, indicata dal segnavia 9. I prati si affollano di cespugli e alla fine lasciano di nuovo spazio al bosco ceduo. Non si sale più: una bella mulattiera si mantiene a mezzacosta puntando verso il Valico di Fossato. Da qui, fino alla metà del XX secolo, transitavano i pastori diretti in Maremma con le loro greggi. In basso si scorgono la statale e la ferrovia, entrambe prossime a sottopassare in galleria la montagna. Ci si avvicina al crinale spartiacque e si torna su spazi aperti inquadrando bene il punto di valico.