Torre Pubblica
Quest'isolata costruzione in pietra sovrastante la piazza centrale e sormontata da arcate a tutto sesto, nel Medioevo aveva la funzione di scandire il tempo attraverso il suono manuale della campana, utilizzata anche per le più varie segnalazioni, e così indicava l'inizio e la fine della giornata per distinguere le attività diurne dalle notturne, obbligava il sabato alla cessazione del lavoro dopo che aveva a sua volta suonato a vespro la campana di Santa Maria del Fonte, convocava Arenghe squillando in un certo modo a tutto il territorio la sera precedente, suonava ad martellum per segnalare pubbliche situazioni d'emergenza e così via (ancora nella seconda metà dell'Ottocento la si vede, nelle solennità religiose, armonizzata con il doppio della chiesa di San Sebastiano). La funzione cronologica è perfezionata sul finire del Medioevo, grazie alla famiglia più creativa della storia fossatana, quella dei Gricci, i quali, presumibilmente nel 1516, avviano anche l'attività di costruttori di orologi da torre per iniziativa di Martino (nato nel 1470), un nipote del quale, Tiziano nato nel 1545 dal Giovanni di cui in Comune si conserva un ritratto ad affresco, porterà quest'arte ai massimi livelli, operando richiestissimo in tutta l'Italia centrale e naturalmente in Fossato, per la cui torre costruisce insieme a suo figlio Claudio quell'orologio che ha scandito le ore fino agli anni settanta di questo secolo, quando è stato sostituito, per conservarlo come prezioso documento, da un congegno elettrico; su un fascione di ferro dell'orologio si legge ancora la scritta "Titanus Griccius Fossatensis faciebat et Claudius filius eius
perfecit nel anno 1963", come dire che Tiziano costruì nella seconda metà del '500 (o comunque prima del 1603) questo orologio, poi perfezionato dal figlio nel 1603.